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Nefropatia cronica e arterie bloccate?


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Nefropatia cronica e arterie bloccate?


La NEFROPATIA CRONICA è in qualche modo collegata alle arterie bloccate? Sfortunatamente sì.

Il 24 % dei pazienti affetti da nefropatia cronica (CKD) soffre anche di arteriopatia periferica (PAD).

Questo numero non dovrebbe sorprendere, considerando che la CKD è un fattore di rischio indipendente per la PAD, assieme ad altri fattori di rischio cardiovascolari (fumo, ipertensione, diabete e sovrappeso). D’altro canto, le malattie cardiovascolari sono anche uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo della CKD. Queste due patologie, infatti, hanno esattamente gli stessi maggiori fattori di rischio.

Dato che entrambe le malattie sono causate dagli stessi fattori, è estremamente importante diagnosticare l’una o l’altra sui pazienti affetti da PAD o, ancora più importante, da CKD. I pazienti con CKD hanno un rischio molto maggiore di sviluppare la PAD (il rischio aumenta con il peggioramento delle funzioni renali), per questo motivo è importante diagnosticare precocemente le arterie bloccate.

Misurazione dell’indice caviglia-braccio

La diagnosi di arteriopatia periferica (PAD) inizia con la misurazione dell’indice caviglia-braccio (ABI). Se i pazienti fanno parte del gruppo a rischio cardiovascolare, devono farsi misurare l’ABI (linee guida ESC, 2017) e in caso di nefropatia cronica – tutti i pazienti in dialisi dovrebbero essere costantemente testati per la PAD (linee guida KDOQI).

La misurazione dell’indice caviglia-braccio è molto importante per la diagnosi di qualsiasi tipo di ostruzione nelle arterie, non solo nel reparto vascolare ma, ad esempio in caso di CKD, nel dipartimento di nefrologia e nei centri di dialisi. La misurazione dell’ABI può essere alquanto complicata da effettuare usando la sonda manuale Doppler, ma con il dispositivo di misurazione automatica dell’ABI la procedura diventa veloce, estremamente accurata e molto semplice da fare. Le nuove tecnologie permettono ai professionisti sanitari di misurare l’ABI su tutti i pazienti in dialisi, e avere comunque tempo sufficiente per focalizzarsi sulla loro malattia primaria

L’importanza della misurazione dell’ABI secondo l’opinione del Prof. Dr. Bojan Knap, MD, Spec. in Medicina interna
“La diagnostica vascolare, specialmente quella non invasiva, può essere la base per una gestione migliore delle patologie vascolari nei pazienti con nefropatia cronica e in quelli nella fase finale della nefropatia che ricevono la terapia sostitutiva. A causa della comune patologia vascolare ostruttiva periferica che colpisce le gambe, l’indice caviglia-braccio è uno strumento diagnostico eccellente per monitorare la condizione vascolare e per la successiva diagnosi e terapia, sia in termini di trattamento farmacologico che non farmacologico (stile di vita).”

*Clicca qui per accedere alla versione integrale

Siete curiosi di sapere perché i pazienti affetti da CKD sono a maggiore rischio PAD? Date un’occhiata a uno dei blog precedenti.

Scarica l’infografica: pazienti affetti da CKD e misurazione dell’ABI

Il post è stato scritto in onore della Giornata mondiale dei reni, 8 marzo 2018.